Impressioni sul concerto di Yann Tiersen

Chi cazzo è Yann Tiersen?

Yann Tiersen è un compositore e polistrumentista francese, autore di colonne sonore di celebri film come “Goodbye Lenin” e “Il Favoloso Mondo di Amelie”. Attualmente vive sull’isola diOuessant, praticamente deserta

Decido di andare all’Auditorium Conciliazione in scooter, per evitare problemi di parcheggio. Ma sui parcheggi per scooter ci sono due Smart. Bestemmiare a due passi da Papa Francesco risulta comunque estremamente liberatorio e terapeutico

L’Auditorium è sold-out, pieno di tanti nostalgici fan di Amelie. Io sono l’unico nostalgico fan di Lenin in sala

Sale sul palco uno dei numerosi clochard che circolano in zona San Pietro e si siede con noncuranza al pianoforte. Ah, è Yann Tiersen

L’inizio è di solo pianoforte. Se l’andazzo sarà questo, temo che mi sveglieranno le signore delle pulizie

In realtà inizio ad apprezzare e a riconoscere i pezzi uno ad uno. All’uscita sicuramente prenderò dei cd al banchetto del merchandising

Col cazzo. Al banchetto del merchandising vendevano solo poster e libri. D’altronde, che aspettarsi da uno che vive da solo su un’isola deserta?

Il pubblico è talmente nostalgico che il telefono più usato per far le foto è il Nokia 6600

Yann racconta un aneddoto: era un musicista fallito e una sera, completamente ubriaco, incontrò in un pub tale Alex che lo convinse ad accompagnarlo a registrare suoni della natura in giro. Questo lo fece nuovamente innamorare della musica, ricominciò a suonare, a comporre con nuovo spirito ed ebbe successo. Tutta colpa di quel dannato Alex!

A me, quando sono ubriaco al pub, capita di incontrare solo rompicoglioni che mi propongono prodotti della Stanhome

Dopo aver raccontato questo simpatico aneddotto, Yann accende un vecchio registratore a bobine che riproduce suoni della natura e cinguettii di uccelli talmente realistici che ogni tanto mi guardo la giacca per controllare che non mi abbiano cagato addosso

Un brano viene eseguito con la diamonica. Si, quella che usavamo alle scuole medie e, a fine lezione, ne svuotavamo il tubo pieno di bava schizzando le persone intorno a noi

Dopo pochi brani, Yann viene raggiunto sul palco dalla sua band (una percussionista/cantante, un tastierista/cantante, un cantante e basta). Sono le prime persone che incontra da due anni a questa parte

Il concerto decolla ma poi pian piano scivola verso lidi più sperimentali. I testi in norvegese stretto (almeno credo) non aiutano. In poche parole, pian piano mi rompo le palle

Yann imbraccia il violino ed esegue il pezzo più lungo, dissonante e sperimentale della serata. A fine brano, come Augusta Proietti in “Le Vacanze Intelligenti”, chiedo: ‘Stanno a accordà gli strumenti?’

Finito l’effetto dell’acido, il buon Yann molla il violino e torna al pianoforte e al clavicembalo, deliziandoci con brani meno sperimentali e più orecchiabili

Nel frattempo, quella seduta dietro di me scalcia e si agita. In pratica turba il mio sonno

Il concerto, dopo quasi due ore di grande musica volge al termine. Sono estasiato (più che altro perché è tutto finito), ma Yann imbraccia di nuovo il violino. Sono terrorizzato come durante un test di gravidanza

Il pezzo eseguito ha sonorità che mi riportano indietro ai tempi di scuola, quando qualche stronzo scorreva le unghie sulla lavagna per darmi fastidio

Dopo due bis, il concerto finisce. La standing ovation è meritata e io posso finalmente andare a spaccare i parabrezza delle Smart parcheggiate sui posti degli scooter.

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